Tutti pazzi per Vlado Petkovic

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Tutti pazzi per lui, per Petkovic, l’ex alieno piombato nel calcio italiano. L’elogio di Lotito: «Ha caratteristiche non comuni». L’incoronazione di Klose: «Petkovic fa tutto bene, anche in allenamento lavoriamo al meglio». I complimenti di Hernanes: «Ha creato un ambiente positivo, una mentalità vincente, questo ci porta a correre e a fare sacrifici» . I cori dei tifosi: «Onorati di averla in panchina, mister. Ci porterà in alto, il suo calcio diverte, la sua Lazio fa sognare» , basta visitare i forum. E nata la “Petkomentalità”, la chiamano così i supporter laziali. E’ una mentalità vincente, dominante, travolgente. Petkovic ha conquistato tutti con l’idea del “leaderato”, del calcio assatanato, eretico rispetto alle ultime Lazio. Non partecipa ai teledeliri , è un timoniere abile e illuminato, un dosatore di aggettivi, un tessitore di gioco, uno psicologo. Ha la mascella forte e le idee ben salde, piace anche agli imparziali e agli avversari. Col suo stile ha conquistato Petrucci, il presidente del Coni: «Mentalità vincente» . E ha colpito uno come Buffon: «Che sorpresa» . Crede nel valore dell’uomo, nella personalità e nel talento del giocatore. Considera lo schema un mezzo, non il fine. Ha creato una Lazio ricca dentro senza dover esserlo fuori, alla Lotito. Il suo calcio ha un tocco di signorilità. Stile di gioco e di vita, conosce un solo verbo, da coniugare il più possibile: vincere. Anzi due: vincere, dominare. Restando umile.

LA NUOVA MENTALITA’ – La squadra pensa in grande si gioca sempre per vincere
Si gioca per dominare, non per partecipare. La sorpresa è Petkovic: ha cambiato la mentalità della Lazio, le ha insegnato a ragionare da grande, ad andare in campo per vincere ovunque e comunque. Prima non prenderle? No, mai. Prima di tutto scendere in campo con carattere, con l’idea e la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno. La Lazio fa ciò che dice Petkovic, segue l’allenatore, applica i suoi metodi, rispetta la sua filosofia calcistica e la interpreta al meglio. E’ una Lazio affamata, così la vuole il tecnico bosniaco-croato. Undici partite, otto vittorie, un solo pareggio (contro il Tottenham), due sconfitte (Genoa e Napoli), sono i numeri della prima fetta di stagione. «Dobbiamo fare il salto di qualità. In passato contro le piccole si soffriva, ora siamo più preparati e concentrati», ha svelato Hernanes. Tutto vero, ora bisognerà convincere contro le concorrenti dirette. Si gioca sempre per dominare.

I RECORD – Sette turni e cinque vittorie così nel 1999-00: fu trionfo
Vincere e dominare. Detto, fatto. Cinque vittorie in campionato, cinque vittorie in sette partite, nessun pareggio. O la va o la spacca, non ha mezze misure questa Lazio. Petkovic ha centrato un altro piccolo (grande?) record: è partito a razzo in serie A (tre vittorie di fila come Maestrelli nell’anno del primo scudetto) e ha eguagliato Eriksson. Il tecnico svedese centrò cinque successi in sette turni nell’anno del secondo scudetto biancoceleste. La Lazio vince e segna, ha realizzato 12 gol, ne ha subiti 6, il conto è riferito al campionato. In tutto sono stati messi a segno 18 gol in 11 partite ufficiali (vanno calcolate le esibizioni in Europa League). E’ una Lazio che cerca la porta e la trova, solo Juventus, Napoli e Roma finora hanno segnato di più in serie A. Petkovic ha chiesto più cinismo, la squadra crea tante occasioni, ma a volte s’inceppa. Si lavorerà per crescere e segnare ancora di più.

LA GESTIONE DELLO SPOGLIATOIO – Ha conquistato il gruppo tutti devono essere leader
«Siamo tutti leader», parola di Klose. Petkovic ha lavorato sul gruppo, l’ha conquistato in poco tempo. E’ rispettato e stimato, ha saputo conquistare la stima dei big e i giovani lo seguono, lo considerano un maestro di vita e calcio. E’ una Lazio con tanti leader, in campo non emerge solo la filosofia calcistica, ma anche il rispetto dei ruoli, il sacrificio, l’attaccamento alla maglia. E’ una Lazio ordinata, unita, spettacolare, gioca e si diverte, vince e non è mai doma: cerca sempre di migliorarsi, guarda al futuro partendo dal presente. «Vincere e convincere…», questo vuole Petkovic, l’ha detto anche ieri pomeriggio. D’accordo la mentalità vincente, ma il tecnico pretende anche umiltà, vuole che la squadra resti con i piedi ben saldi per terra. Lotito ha centrato il punto dopo il match di Pescara: «Ognuno aiuta l’altro e ognuno è utile alla causa. E’ come una rete che viene gettata in campo».

IL PIANO D’ATTACCO – Il dominio nei primi tempi 9 gol segnati sui 12 totali
Il piano di Petkovic funziona, ci sono le prove, fanno fede le partite fin qui giocate. Dominio, assalti, gol partoriti in breve tempo e raddoppi che arrivano sistematicamente. Così si vince, così si gioca. Vlado prova sempre a chiudere le partite nei primi venti minuti, è successo a Verona, è successo a Pescara, è accaduto spesso. Hernanes, Klose, Klose: all’Adriatico i tre gol sono arrivati in 35 minuti, non è stato un caso. La Lazio ha realizzato 12 reti in 7 turni di serie A, ben 9 gol sono arrivati nei primi 45 minuti. Questo sì che è dominio: «La mia Lazio deve avere una fame infinita», è una delle frasi più utilizzate dal tecnico bosniaco-croato. Fase difensiva e fase offensiva, sono i suoi cavalli di battaglia: devono essere curate allo stesso modo, con equilibrio, senza lasciare nulla al caso. E la fame non deve mai diminuire, non basta mai vincere, non basta mai segnare.

IL MODULO – Si attacca in 5, tutti i ruoli scelti secondo qualità
Si scrive 4-1-4-1, è il modulo della Lazio. A Petkovic non piacciono i numeri, parla di calcio, di movimenti, di concetti di gioco, di fase difensiva e offensiva. La sua filosofia ormai si conosce: la squadra dev’essere ordinata, deve giocare con attenzione, coprendo gli spazi e attaccando la profondità. Ha deciso la posizione di ogni giocatore assecondando caratteristiche e qualità (Hernanes vale come esempio). Secondo Vlado il modulo va adattato ai calciatori, non viceversa. La fase d’attacco comprende sempre 4-5 giocatori, il centrocampo è molto mobile, è formato da due centrali e da due esterni. Le mezzali e i cursori spesso si scambiano le posizioni, così si diventa imprevedibili. La mediana è formata da giocatori di forza (Gonzalez) e talento (Hernanes). I cursorsi (Candreva e Mauri o Lulic e Ederson) lavorano nelle due fasi e possono colpire. Il centrocampo è intercambiabile, l’ìdentità di gioco immutabile.

ESPERIENZA ESTERA E LAVORI HI-TECH – Prevenzione degli infortuni e il rendimento migliorato
Non solo Petkovic, merita complimenti anche il suo staff. Il vice Manicone, il preparatore atletico Rongoni, l’analista tattico Jesse Fioranelli e Grigioni, il preparatore dei portieri. La squadra di tecnici è sensibile alle innovazioni tecnologiche, le applica in ogni lavoro. Lo studio dei ruoli e delle posizioni in campo, lo studio degli avversari e dei flussi di gioco, la prevenzione infortuni (è stata creata una banca dati specifica), i miglioramenti tecnici e tattici. E tutto studiato, non s’improvvisa nulla. Viene analizzato ogni aspetto della preparazione fisica, degli allenamenti, delle partite. Fioranelli prende appunti, registra video con l’inseparabile iPad, è un collaboratore strettissimo di Petkovic. In questo modo sono diminuiti gli infortuni sistematici, quelli registrati sono stati causati da incidenti di gioco, fastidi cronici, sforzi multipli. In questo modo è migliorato il rendimento dei singoli: Konko è un esempio lampante.

PETRUCCI – «E’ un tecnico vincente. La Lazio è la sorpresa della stagione»
Elogi e complimenti. Il calcio italiano ha scoperto Vladimir Petkovic e ora lo ammira, lo consacra. Gianni Petrucci, presidente del Coni, ha espresso parole dolcissime nei confronti della Lazio e del suo nuovo condottiero: «La Lazio è una bellissima realtà e fa bene il presidente Lotito a tenere il volume basso perchè i biancocelesti, da quanto visto in queste prime giornate, saranno la vera sorpresa del campionato. Petkovic? Devo fargli i complimenti, non lo conoscevo. Per dichiarazioni e immagine sta dimostrando di essere veramente un vincente. Ovviamente ci potranno essere delle sconfitte però è partito col piede giusto. Si decantano tanti altri tecnici, ma bisogna ammettere che Lotito ancora una volta ha azzeccato la scelta». Petrucci è intervenuto ieri mattina alla presentazione dei campionati di pallanuoto maschile e
femminile di serie A1 presso la Sala Rossa del Foro Italico, ha affrontato tanti temi, s’è soffermato sul momento magico che stanno vivendo i biancocelesti.

BUFFON – Complimenti ed elogi, quanti onori. Petkovic è stato celebrato anche da Gigi Buffon, il portiere della Juventus e dell’Italia apprezza il suo gioco e il suo stile: «Durante il campionato ci sono sempre sorprese, la prima è la Lazio, sta facendo cose eccezionali e ha un allenatore intelligente, al passo con i tempi. Petkovic parla italiano meglio di tanti italiani».

fonte: CdS

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