Papà …io sono tuo figlio

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Caro Papà era tanto che volevo parlarti ma solo ora riesco a farlo.
Sai…in passato era diverso ma adesso nei tuoi occhi vedo solo il riflesso della maschera che mi hai fatto indossare. Iniziò per gioco e finì sul serio ed io sono cresciuto in fretta da bimbo a uomo senza altri passaggi.
Iniziò per gioco come tutti i bambini amano fare. Quattro calci al pallone… magari nel campetto della chiesa ..attento a non dire parolacce ..altrimenti il prete ti espelle e ti fà dire le preghierine. E poi magari uno corre di meno perchè non ce la fà e allora gli dicono ” è meglio che ti metti in porta” : è così che cominciò da quel tiro parato d’ istinto ..quel rigore che contava solo per i miei amichetti…ma che cambiò la mia vita.
“Ehi lo sai che in porta ci sai fare” …”perchè non vieni al torneo della mia squadra?Su dai!”
Giovane portiereAll’ inizio ero un attore inconsapevole…col tempo, senza aver la possibilità di difendermi, diventai vittima cosciente. E tu Papà ….allora, eri un padre distratto e ti voltavi raramente per osservarmi. Solo quando quel tizio ti chiese se eri il padre del portierino….solo allora i tuoi occhi mi guardarono con l’orgoglio che dovrebbe essere tipico di ogni padre disinteressato ed io solo allora mi sentii veramente tuo figlio.
Quella notte ne io ne te abbiamo dormito . Tu confuso dalle grandi aspirazioni per il mio futuro ed io asfissiato dalle tue improbabili aspettative. Il giorno dopo ero in professionismo, tra quelli delle figurine e mi sentivo appiccicato ad un album che non era il mio. Respiravo la nebbia di una fredda Piacenza ed il sole di Roma….lo dimenticai troppo in fretta.
Tu mi vedevi già ad insidiare Buffon, io invece facevo fatica a togliere il posto a Paperino. Non perchè non fossi stato un campioncino..magari forse lo ero…ma giocavo senza divertimento e aspettavo che la partita finisse per tornare a respirare ….quell’ aria che tu mi avevi tolto.
Delle volte le cose succedono senza che nessuno faccia nulla per farle accadere: tu Papà mi dicevi sempre che il mio destino dipendeva da me e forse avevi ragione. Io però non cambiai il mio destino ….e non diventai quel campione che tu avevi sognato..ma tornai ad essere semplicemente tuo figlio….magari un giorno mi avresti voluto bene lo stesso …..pur essendo ritornato nella terra dei normali.
Ora faccio l’ allenatore e a quei ragazzi che guardano la tribuna in cerca di conferme…dico semplicemente”Nessuno ha il diritto di vivere la vostra vita e di privarvi del divertimento che è alla base di qualsiasi gioco.
Pretendete di essere solamente considerati……figli dei semplici e normalissimi figli.”

Giacomo Bizzarri

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