Milan ennesimo fallimento o inizio di una nuova era?

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a cura di Paolo Riva*

L’inizio di stagione non è stato dei più semplici per il Milan ed anche quest’anno la domanda sorge spontanea: siamo di fronte all’ennesimo fallimento?

Non è semplice fare una disamina oggettiva al termine di 3 giornate di campionato, un numero troppo esiguo di partite che sicuramente non sono un target affidabile per qualsiasi tipo di conclusione; eppure per quanto riguarda i rossoneri sembra di essere di fronte, anche quest’anno, ad una stagione che si prevede come un calvario.

Dopo una partita giocata assolutamente ad alto livello con l’esordio a S.Siro vinto per 3-2 contro il Torino con un rigore parato da Donnarumma in pieno tempo di recupero, il Milan ha poi impattato al S.Paolo con 2 giocatori espulsi e con un risultato che, per quanto negativo, poteva essere giustificato dal livello di un avversario ben oltre le possibilità dei rossoneri. Eppure la sconfitta interna contro l’Udinese, maturata per 0-1 con un gol di Perica pochi minuti dalla fine, riaprono sulla formazione di Montella la tragica domanda di cui al titolo.

Quindi cosa devono aspettarsi i tifosi rossoneri? Cosa non ha funzionato di questa formazione e da cosa invece bisogna ripartire? Proviamo ad analizzare con la maggiore oggettività quanto mostrato dal Milan e proviamo quindi a rispondere alla domanda iniziale.

COSA HA FUNZIONATO?

Maturità Difensiva: per quanto i risultati possano dire assolutamente il contrario, quello che ha stupito di questo Milan rispetto al passato è la maturità difensiva acquisita con gli interpreti presenti (che poi non sono cambiati molto dall’anno scorso). Con un Donnarumma meno “caduto dal cielo”, un Romagnoli che sta imparando a guidare l’intero reparto sono probabilmente le note più liete per una squadra che deve ripartire dai suoi gioielli se vuole ritrovare prima di tutto se stesso.

I Giovani Talenti: per una squadra come il Milan è strano pensare che i giocatori che stanno dimostrando di più in questo inizio di stagione non siano i campioni strapagati, ma i giovani straripanti che vogliono emergere. I già citati Donnarumma e Romagnoli, insieme a Niang e Suso stanno dimostrando giorno dopo giorno perchè sono nella formazione rossonera. Le loro prestazioni entusiasmano a tratti i tifosi rossoneri, ma risultano ancora troppo discontinue per dare solidità ad una ciurma un po allo sbando.

Allenatore: per quanto questo 4-3-3 non stia dimostrando grandi risultati, sul piano del gioco quello del Milan sembra attualmente il migliore che viene mostrato dai rossoneri da qualche anno. Difficile pensare a Montella come salvatore della patria, bisognerà capire se la dirigenza (oltre i tifosi) sarà in grado di avere pazienza a sufficienza per attendere, oltre al gioco, anche i risultati.

COSA NON HA FUNZIONATO?

Fase di impostazione: quello che si nota dalle gare dei rossoneri è che, a fronte di una fase offensiva decisamente compassata, quello che manca è un creatore di gioco. Il pallone si muove per lo piu su linee orizzontali specie dopo la trequarti di campo: una lentezza che comporta ben due lati negativi; da un lato i rossoneri permettono alla linea difensiva avversaria di rientrare e chiudere tutti gli spazi, dall’altro la lentezza nel movimento del pallone, oltre che dei giocatori a ricercare gli spazi, permette agli avversari di recuperare palla e costringere il Milan a transizioni negative che, nella maggior parte dei casi, risultano catastrofici a livello di risultato.

Carlos Bacca: siamo diventati pazzi? Mettiamo in discussione il miglior giocatore rossonero della passata stagione. Difficile contestare le qualità del singolo: ha gia dimostrato, fin dalla prima gara, che può battere da solo le squadre avversarie. Quello che si può contestare all’attaccante sudamericano è la sostanziale immobilità nel fronte offensivo specie quando gli spazi si chiudono. I palloni toccati contro l’Udinese si contano sulle dita di una mano oltre ai tiri in porta che, con i bianconeri a San Siro, sono stati uguali a 0. Probabilmente il sistema di gioco non aiuta il giocatore ad esprimersi al meglio, un problema che bisognerà valutare attentamente nelle prossime giornate.

Centrocampo: il fatto di giocare quasi costantemente con un uomo in meno in mediana non aiuta il centrocampo dei rossoneri, che vive con grosse difficoltà qualsiasi situazione gli si porga davanti. In fase di impostazione manca personalità, aspetto che si manifesta ancora maggiormente in fase di transizione, sia negativa che positiva, dove i rossoneri vanno in difficoltà concedendo troppo gioco agli avversari. Ripartire da almeno un interprete con un carisma molto elevato, quello che prova a fare in parte Kucka quando schierato, sicuramente darebbe più solidità al reparto, aiutando il Milan ad essere più concreto in fase di difficoltà.

COSA ASPETTARSI?

Personalmente Montella è un allenatore che mi piace e sono convinto che, con il tempo, riuscirà a trovare la quadratura del cerchio anche con l’inserimento di qualche elemento di sua fiducia (vedasi Mati Fernandez). Il problema è il solito: il Milan ha poco tempo, e soprattutto voglia, di aspettare che i risultati arrivino con calma, per cui siamo alla solita diatriba del “vincere subito”. Quello che Montella potrebbe fare, probabilmente, per creare una nuova era rossonera è vincere probabilmente l’unica competizione conquistabile quest’anno: la Supercoppa Italiana contro la Juventus. Il problema dell’aeroplanino è l’avversario: un avversario che al di là delle qualità di individuali può essere la cartina al tornasole che può mostrare i più come, l’avversario che la passata stagione ha sconfitto i rossoneri in finale di Coppa Italia, possa essere domato come a vendicare una competizione che, l’anno precedente, doveva essere l’obiettivo che poi è andato, miseramente, fallito.

* A cura di Paolo Riva, collabora come scout in Serie D per società di primo livello come Piacenza Calcio, partecipa come contributore per diverse testate sportive online quali footballscouting.it e mistermanager.it. E’ inoltre Co-Founder di Sports Open Data, organizzazione no-profit per la raccolta e l’elaborazione di statistiche sportive

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