Italia a Euro 2016 – Analisi degli Attaccanti

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* a cura di Paolo Riva

Ultimo capitolo della mia personale analisi sulle convocazioni italiane a Euro 2016, per la quarta puntata l’analisi degli attaccanti.

Si avvia verso l’ultimo atto questa serie in quattro puntate relative alle possibili convocazioni a Euro 2016 della nostra nazionale: se vi siete persi le altre puntate potete seguire i link relativi all’analisi dei portieri, all’analisi dei difensori e quindi a quella dei centrocampisti. Sono rimasti 5 posti da assegnare nel reparto offensivo, proviamo a capire chi potrebbero essere i giocatori più appetibili di convocazione e che possano smuovere gli equilibri nei momenti decisivi del prossimo campionato europeo.

Considerando i 5 posti rimasti, cerchiamo di capire, innanzitutto, come dovrebbe essere composto il nostro roster offensivo: se non possiamo rinunciare ad una punta centrale forte fisicamente, dovremmo poi riempire almeno 3 posizioni con delle seconde punte e/o attaccanti esterni; quindi, come ultimo posto disponibile tra gli attaccanti, cercherai di portare un giocatore “jolly”: un attaccante possibilmente anomalo e magari differente rispetto ai già convocati per poter cambiare in corsa, per qualsiasi evenienza, nel reparto avanzato.

Partiamo dalla punta forte fisicamente, credo che la concorrenza attualmente in quel ruolo sia davvero esigua: non sono comparse, agli occhi del ct Conte, giocatori all’altezza di Graziano Pellè: l’attaccante del Southampton sta cercando di rispondere positivamente a tutte le chiamate della nazionale maggiore azzurra, cercando di zittire i vari detrattori che, a ragione e/o torto, polemizzano sulle sue prestazioni e qualità in ambito nazionale ed internazionale. La vera domanda da porsi però dovrebbe essere: esiste una reale alternativa a Graziano Pellè in quel ruolo? Attualmente probabilmente no; Conte si sta limitando a fare la scelta migliore possibile perchè giocatori simili al bomber leccese candidabili ad un posto in realtà non ve ne sono. Profili simili potrebbero essere Luca Toni (ormai ai margini dell’Hellas Verona) o Alberto Gilardino (che però non ha mai convinto a Palermo realmente quest’anno); si potrebbe quindi provare a pensare ad un profilo più giovane, come ad esempio quelli di Domenico Berardi o Leonardo Pavoletti: in questo caso però l’esperienza a livello internazionale dei due azzurri, oltre al loro temperamento spesso sopra le righe, costringono Conte a puntare su un attaccante probabilmente con meno potenziale rispetto al bomber “Pavoloso” e al “Van Persie della Sila”, ma di maggiore affidamento.

Posizionata quindi la prima punta possiamo pensare alle seconde punte: almeno due giocatori sono da considerarsi, secondo me, con il posto praticamente fisso; Lorenzo Insigne e Stephan El Shaarawy sono da ritenersi dei puntelli irremovibili nel modulo di Conte. Considerando inoltre il loro livello di condizione attuale non stupirebbe vederli entrambi in Francia tra qualche mese. A questo punto è da capire quale potrebbe essere il profilo del quarto attaccante e personalmente credo che difficilmente qualcuno potrebbe portare via il posto a Simone Zaza. Le qualità combattive del giocatore bianconero lo contraddistinguono all’interno del roster offensivo azzurro: caratteristiche che l’hanno portato a conquistare apprezzamento agli occhi di mister Conte anche a discapito di giocatori già affermati come ad esempio “El Mudo” Franco Vazquez. Una scommessa probabilmente, quella di Zaza, che potrebbe dare linfa giovane ad una rosa, con le qualità reali di far rifiatare i titolari nei momenti di difficoltà.

Manca quindi l’ultimo posto tra gli attaccanti, quello che ho definito “jolly”: questo ruolo, oltre ad essere quello di cui tutti, di fatto, parlano nei bar di tutta Italia è anche quello che maggiormente fa sognare; ci sono quelli che vorrebbero un giocatore di assoluta qualità ma nessuna affidabilità, come Mario Balotelli, o un giocatore giovane ed in piena rampa di lancio come Federico Bernardeschi. In realtà credo che il quinto attaccante convocato da Conte sarà Manolo Gabbiadini: aiutato dall’assenza prolungata del “Pipita” Higuain, Gabbiadini ha la reale possibilità di dimostrare il suo reale livello di condizione candidandosi ad un posto il campionato europeo. Da considerarsi anche che, a differenza di molti giocatori, il bomber del Napoli arriverà con una freschezza notevole, legata anche al fatto del basso numero di presenze durante l’intera stagione.

LE MIE SCELTE:

Stephan El Shaarawy, Lorenzo Insigne, Manolo Gabbiadini, Simone Zaza, Graziano Pellè

A cura di Paolo Riva, collabora come scout in Serie D per società di primo livello come Piacenza Calcio, partecipa come contributore per diverse testate sportive online quali matchanalysis.it, footballscouting.it e mistermanager.it. E’ inoltre Co-Founder di Sports Open Data, organizzazione no-profit per la raccolta e l’elaborazione di statistiche sportive.

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