Come rendere l’11c0 più dinamico ed allenante

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L’11c0 (undici contro zero) è una delle tipologie di esercitazioni più utilizzate per far apprendere ai propri giocatori i movimenti della partita; se da un lato permette ai giocatori di comprendere il compito di gioco in maniera estremamente chiara (per l’assenza di avversari), rischia comunque di diventare qualcosa di estremamente noioso, poco motivante, e soprattutto poco situazionale (a causa dell’assenza di avversari).

Facendo il preparatore atletico nei settori dilettantistici, mi è capitato spesso di vedere minuti e minuti di 11c0 con un certo numero di giocatori intenti nello svolgere i movimenti indicati dall’allenatore ed altrettanti ai lati del campo ad osservare.  Quando il tempo per allenarsi è poco (come nei settori dilettantistici) sarebbe bene cercare soluzioni che, nella stessa unità di tempo, coinvolgano più giocatori in maniera dinamica e flessibile. La struttura allenante che andremo ad analizzare oggi, va proprio incontro a queste esigenze!

Quando l’11c0 è essenziale

Prima di andare a vedere il mezzo allenante che desidero proporre, ci tengo a precisare che l’11c0 non è necessariamente qualcosa che eviterei; infatti, nella fase iniziale dell’acquisizione dei movimenti di gioco, può essere (insieme alla lavagna) fondamentale per far visionare ai propri giocatori le idee dell’allenatore. Quello che a mio parere è errato, è riproporre questo metodo anche quando i giocatori hanno già compreso mentalmente i compiti da effettuare sul campo; infatti, in questi casi l’11c0 si rivelerebbe poco allenante e con una densità di gioco troppo bassa. Per densità di gioco intendo sia le giocate (per singolo giocatore) nell’unità di tempo, che la sollecitazione aerobica e neuromuscolare.

Un mezzo ideale, una volta apprese le idee del mister, dovrebbe invece permettere ai giocatori di effettuare diverse volte le giocate in maniera più incalzante; non a caso, la ripetizione frequente del gesto (in contesti variabili) è la condizione essenziale per apprendere i movimenti. Andremo ora a proporre la nostra struttura, introducendola step by step, in maniera tale che possa raggiungere il massimo livello di utilità.

Step N°1: scaglionamento

Lo scaglionamento è il concetto di gioco che indica come non ci si debba mai trovare “piatti” (cioè in orizzontale) rispetto al compagno in possesso palla. È un concetto di base per un mantenimento del possesso di palla riducendo il rischio di perderla. Nel nostri post dedicati allo scaglionamento, abbiamo affrontato una struttura molto utile per apprendere questo criterio; questo esercizio rappresenta quindi il primo step da effettuare.

Quante volte proporre l’esercizio sullo scaglionamento? Dipende ovviamente dal grado di “conoscenza” dei giocatori di questo fondamentale. Per una prima squadra di Promozione/Eccellenza, probabilmente è sufficiente somministrarlo nel riscaldamento, mentre per dei Giovanissimi provinciali possono essere necessarie più sedute.

Step N° 2: struttura di base

Una volta acquisito questo fondamentale, si passa alla struttura di base del nostro esercizio. Come potete vedere nella figura sotto, sono raffigurate le zone di campo per una squadra di adulti; per le categorie inferiori, è necessario ridurre gli spazi.

La prima variante è molto semplice, e consiste nel riproporre i movimenti del primo step all’interno della nuova struttura di base. Si suddividono i giocatori in 3 gruppi di circa 5-6 giocatori ciascuno; ogni gruppo avrà 1 pallone. Ogni pallone dovrà andare da un’estremità all’altra del campo tramite passaggi “verticali”, alternandone uno in appoggio (in avanti) e uno a sostegno (indietro). Quando il pallone arriva ad un’estremità, il giocatore che la riceve entrerà in campo ed inizierà una nuova serie di passaggi con la stessa finalità. Nella figura sotto è rappresentato un esempio relativo ad un solo colore.

È da ricordarsi che:

  • Quando si passa la palla ad un giocatore ad un’estremità, si prende il suo posto.
  • Quando un giocatore ad un’estremità riceve la palla, entra in campo e ricomincia una nuova serie di passaggi

L’esercitazione è di per sé semplice dal punto di vista tecnico, ma con 14-15 giocatori in mezzo al campo che la effettuano contemporaneamente, è importante cercare linee di passaggio libere. Per questo motivo sarà necessario muoversi continuamente per trovare le linee di passaggio diminuendo il rischio di errori. Non è vincolante il numero di passaggi per arrivare da un’estremità all’altra, come non è vincolante il numero di passaggi che un giocatore può fare all’interno di ogni azione. Le varianti sono diverse, e possono essere riferite al numero di tocchi, oppure ai termini da utilizzare per indicare la ricerca del sostegno (“uomo”), oppure chiamare la palla per proporsi, ecc.

È fondamentale che l’esecuzione di questa esercitazione (affinchè sia propedeutica per quelle successive) venga fatta con piglio deciso da parte dei giocatori, eseguendo passaggi e muovendosi con un’intensità paragonabile a quella della partita. Per questo motivo non è consigliabile effettuarlo come esercizio di riscaldamento. Lo stesso staff dovrà incitare continuamente i giocatori a ricercare il coretto scaglionamento minimizzando il rischio di errori. È ovvio che nel caso in cui si voglia incrementare la difficoltà del mezzo allenante, è sufficiente restringere gli spazi di gioco.

Step N° 3: movimenti specifici senza finalizzazione

Questo è lo step che va a sostituire il classico 11c0; è fondamentale che prima di affrontare questo step i giocatori abbiano compreso i compiti tecnici assegnati dall’allenatore alla lavagna o con qualche breve 11c0. La struttura del campo sarà la stessa, ma si utilizzeranno 2 gruppi (di 8-9 giocatori) con 1 pallone a gruppo che lavoreranno separatamente e contemporaneamente. Sotto riportiamo l’esempio di un movimento di sovrapposizione dell’esterno basso.

La corsia laterale servirà proprio a far comprendere il concetto di ampiezza dell’esterno che si sovrappone; questa esercitazione è fondamentale per apprendere correttamente i tempi di gioco! Ovviamente durante il cross i giocatori dovranno andare ad occupare uniformemente le linee di ricezione della palla (primo palo, secondo palo, rimorchio, ecc.) al fine di riuscire a passare la palla (per ora non si tira in porta) al giocatore all’esterno del campo. Una volta giunta la palla al giocatore all’esterno, si ripartirà andando ad attaccare la parte opposta del campo (vedi figura sotto).

Non è necessario che tutti i giocatori partecipino ad ogni azione (ad esempio, chi ha appena effettuato la sovrapposizione, può saltare l’azione successiva), ma è fondamentale il dialogo per comprendere chi effettuerà determinati movimenti. È come un copione a cui i vari attori si attribuiscono autonomamente i ruoli durante ogni scena. Questo è un grosso stimolo alla collaborazione.

Un altro movimento possibile quello dell’esterno alto (o la mezz’ala) che si accentra tra le linee liberando lo spazio all’esterno basso per la sovrapposizione.

Oppure lo stesso giocatore che in assenza di pressione effettua uno smarcamento per il taglio delle punte. 

Ovviamente le combinazioni sono infinite, e lavorando con 2 gruppi separatamente si riesce ad avere un’ottima densità di gioco, cioè effettuare un numero elevato di azioni al fine di apprendere al meglio i tempi di gioco. Consiglio di non dare ruoli specifici all’interno di questo step, anche se è consigliabile che all’esterno della struttura rimanga chi poi in partita giocherà da esterno.

Step N° 4: movimenti specifici con finalizzazione

Rispetto al precedente, questo step richiede la presenza di 2 porte e portieri (oltre ai 2 gruppi dello step sopra); l’azione finirà sempre con una conclusione e non ci sarà più il giocatore che aspetta il pallone a fondocampo. Il gioco verrà sempre ripreso da un giocatore che prende un pallone dalla porta. In questo caso consiglio di allungare il campo e di mettere 2 righe di 4 sagome (o coni) che stanno ad indicare le linee della squadra avversaria per avere maggiore riferimento degli spazi e del fuorigioco

In questo step è fondamentale l’intensità elevata affinchè il tutto venga svolto con la massima velocità e precisione; per questo è possibile concedere qualche pausa in più ai giocatori tra un’azione e l’altra. Non solo, è anche giusto che i vari movimenti e giocate siano fatte con maggiore specificità di ruoli rispetto al precedente step. Quindi i movimenti e giocate da esterni è giusto che li vadano a fare soprattutto chi in partita giocherà da esterno, ecc.

Ultima variante è quella di gestire le giocate e movimenti in base alle indicazioni dei compagni; ad esempio, nella figura sotto nel momento in cui l’esterno (o la mezz’ala) riceve palla dopo il contromovimento, dovrà effettuare la giocata in base alla situazione “uomo-solo” indicata dai compagni.

Nel caso in cui venga detto “uomo” (vedi immagine sopra) la rigioca ad un compagno a sostegno per il cambio di gioco e successiva sovrapposizione dell’esterno basso.

Nel caso in cui venga detto “solo” (cioè palla scoperta) opterà per un passaggio ad un giocatore che ha tagliato in profondità (vedi immagine sotto).

Ovviamente quelli riportati sopra sono solamente degli esempi; ogni mister potrà configurare i movimenti desiderati nella struttura, al fine di far apprendere ai giocatori i giusti tempi di smarcamento e di passaggio desiderati.

Ultimi consigli ed errori da evitare

Il primo consiglio nel proporre questo tipo di esercitazione è quello di avere pazienza, e passare allo step successivo solamente quando tutti abbiano ben appreso i movimenti e le regole del mezzo allenante. Per questo motivo, è sempre meglio partire con il primo step durante la preparazione pre-campionato o il richiamo invernale, in maniera tale da avere più tempo per apprendere il tutto senza fretta. Una volta arrivati al quarto step, si dovrà richiedere sempre maggiore intensità e precisione, e l’eventuale introduzione di nuovi movimenti sarà molto più facile.

Ma quanto tempo dedicare a questa struttura allenante? Ovviamente non esiste un dosaggio universale; sta alla sensibilità dell’allenatore comprendere gli effetti allenanti e di conseguenza la durata ottimale. Dividere il tempo totale in serie di 2-4’ può servire per controllare il carico atletico (pause più frequenti permettono di renderlo meno faticoso).

Una volta raggiunto il 4° step, i giocatori saranno in grado di padroneggiare i movimenti in partita  in maniera efficace? Ovviamente no! A mio parere, per essere sicuri di applicare in partita i movimenti fatti a secco è necessaria (potrebbe rappresentare lo step successivo) l’introduzione di partite (o mini-partite) situazionali o a tema, in grado di vincolare le giocate (magari in maniera facilitata) in presenza di avversari. Non ci dilunghiamo ulteriormente su questo ulteriore step, ma vi consigliamo un mezzo allenante universale (tra i tanti che si possono utilizzare) nel quale possono essere modificate le regole e le zone di campo al fine di raggiungere gli obiettivi voluti.

Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 e preparatore Atletico AC Sorbolo (melsh76@libero.it)

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