Lo sviluppo della Rapidità nel calcio (prima parte)

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Rapidità ed Esplosività sono le 2 componenti neuromuscolari fondamentali nel calcio insieme alla Resistenza specifica che a sua volta consente di effettuare gesti rapidi ed esplosivi minimizzando gli effetti della fatica.

In quest’articolo andremo ad approfondire

1) Le correlazioni tra la Rapidità e le attività di gara (Match Analysis) e i metodi per valutarla.

2) I metodi per allenarla in maniera finalizzata alla prestazione calcistica.

3) L’andamento di questa qualità durante le varie fasi di crescita e l’eventuale necessità di allenarla in maniera specifica alle fasce d’età considerate.

VALUTAZIONE E CORRELAZIONI CON ATTIVITA’ DI GARA

Attualmente non si è riusciti a correlare la performance di gioco con i risultati dei test che valutano le qualità neuromuscolari (compresa la rapidità). Infatti, in partita, i valori d’accelerazione e di spostamento sono del 70-90% di quelli massimali ottenibili nei test a secco.

  • Ciò non significa che la Rapidità non sia una qualità importante, ma che la situazione di gioco impone un tipo di Rapidità fortemente legato all’aspetto tecnico/tattico e cognitivo (come gia accennato in articoli precedenti).
  • Inoltre, l’elevare i valori massimali di questa qualità permetterebbe al calciatore di gestire le fasi di gara ad una percentuale inferiore del massimale con una maggior accuratezza ed efficacia dei gesti.

Ne consegue che l’allenamento della Rapidità deve tenere in considerazione lo sviluppo delle qualità massimali, dell’applicazione cognitiva oltre che della prevenzione degli infortuni.

Valutazione della rapidità: a livello scientifico esistono particolari carenze di alcune componenti statistiche che potrebbero garantire l’efficacia dei test che misurano questa qualità. Il T-test e il Test di Capanna sono solo alcuni dei protocolli valutativi più utilizzati per misurare questa qualità; a mio parere non è importante valutare solamente “quanto” il giocatore impiega ad eseguire un determinato percorso, ma anche il “come” effettua i vari movimenti. Atteggiamenti posturali o movimenti errati (come vedremo nella seconda parte di questo articolo) possono rallentarne l’esecuzione ed incrementare il rischio di infortuni; per questo motivo è bene osservare attentamente l’esecuzione dei lavori di rapidità a secco dei propri atleti, correggendo gli errori che possono rallentare l’esecuzione dei gesti.

Il dato interessante che invece è possibile estrapolare dalla bibliografia scientifica è che

l’accelerazione, la massima velocità e l’abilità di cambiare direzione (cioè la rapidità) non sono collegate tra loro, quindi la programmazione dell’allenamento non deve trascurare nessuno di questi “particolari” (Young e coll 2001)

FATTORI FISIOLOGICI CHE DETERMINANO LA RAPIDITA’ E METODOLOGIE D’ALLENAMENTO

Tra tutte le qualità atletiche, la rapidità dei movimenti è una di quelle maggiormente influenzata dalle qualità genetiche del soggetto e dallo spazio che gli viene dato durante l’allenamento pre-puberale (contrariamente all’esplosività che invece raggiunge la massima allenabilità durante la pubertà). La programmazione metodologica della carriera del giovane calciatore verrà trattata in seguito; per adesso è importante specificare che dal punto di vista fisiologico questa qualità è particolarmente correlato alla Coordinazione generale (in particolar modo all’accoppiamento/combinazione dei movimenti e alla capacità di contrarre/rilassare ritmicamente il muscolo) e all’intensità delle esecuzioni.

Le variabili fisiologiche che influenzano maggiormente questa qualità sono legate alla velocità di conduzione dell’impulso neuromuscolare (non a caso il Sistema Nervoso subisce il suo “modellamento” principale nella fase prepuberale) e la % di fibre veloci.

Mezzi di allenamento utili nel calcio:

1) Esercitazioni analitiche mirate all’esecuzione corretta dei cambi di direzione: il giusto atteggiamento posturale e il posizionamento dei piedi durante i cambi di direzione consente di ottenere il massimo rendimento oltre che a prevenire gli infortuni.

2) Esercitazioni globali a secco: sono i classici “mini-percorsi” (che durano pochi secondi) che utilizzano cambi di direzione o piccoli scavalcamenti. Effettuati alla massima intensità, se proposti in maniera variata, contribuiscono all’incremento del massimo potenziale della rapidità e della coordinazione.

3) Esercitazioni di rapidità cognitiva: come gia approfondito precedentemente stimolano l’applicazione della rapidità alla situazione contingente di gioco. Si utilizzano giochi vari (nei primi anni di scuola calcio), esercitazioni miste (parzialmente con palla, come gli 1vs1) o mini-partite a ranghi ridotti.

Citazioni bibliografiche

Nei prossimi articoli andremo ad analizzare i “mezzi di allenamento”

Inoltre potete trovare diversi contenuti e strutture esercitative sulle componenti neuromuscolari nel calcio a questa pagina.

Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 e Preparatore Atletico AC Sorbolo (melsh76@libero.it)

 

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