Primi calci: seduta divertente per il tiro in porta

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Oggi sappiamo che i processi d’apprendimento devono considerare il più possibile la situazionalità, cioè una progressione allenante che metta al centro il gesto atletico in un contesto il più possibile simile a quello che accade in partita.

Questo vale sia per le prime squadre che per i primi anni della scuola calcio.

Oggi vedremo 3 strutture allenanti di difficoltà progressiva adeguate ai primi calci che contribuiscono ad apprendere il tiro in porta in situazioni di giochi a tema, per poi vedere alcune regole per stimolare il gesto nelle partite a tema.

Sono tutte esercitazioni estremamente divertenti e stimolanti, che con opportune modifiche possono essere adattate anche ai Pulcini ed Esordienti.

Ovviamente non è detto che vadano fatte tutte nella stessa seduta, ma possono essere introdotte anche in allenamenti aventi scopi didattici diversi.

Ripeto, l’obiettivo è quello di applicare tutte le determinanti del tiro (potenza, precisione, velocità, ecc.) all’interno della stessa seduta; ricordo che a livello professionistico è stato dimostrato come l’83% dei gol è preceduta da un’azione rettilinea di intensità elevata da parte di chi segna (soprattutto se attaccante) o di chi fa l’assist (Faude et al 2012).

Questo significa che accanto al “fattore precisione” è da ricercare un contesto di velocità esecutiva e di spostamento. Solo in questo modo i giocatori saranno adeguatamente motivati ad apprendere il gesto motorio in situazione specifica.

Tiro in porta ad oltranza

Le esercitazioni ad oltranza sono ottimi mezzi allenanti per eseguire gesti motori sotto pressione dell’avversario. Quando si applicano al tiro in porta è fondamentale evitare che il pallone vada lontano, altrimenti si perderebbe troppo tempo a recuperarlo.

Nell’immagine sotto è possibile vedere la struttura di partenza.

Tiri in porta ad oltranza

Ogni fila di giocatori dovrà segnare al portiere della squadra avversaria che si trova di fronte. Il gioco inizierà con l’allenatore che dirà uno dei 2 colori (ad esempio il rosso…vedi immagine sotto); il primo della fila dovrà avanzare e tirare al portiere della squadra avversaria (blu) prima della linea di tiro (quella formata dai cinesini). Non c’è ribattuta.

Tiri in porta ad oltranza  1

Appena tirato, l’allenatore dirà l’altro colore (blu), ed il primo di quella fila dovrà andare a tirare al portiere rosso; nel frattempo, il rosso che ha precedentemente tirato potrà ostacolare il blu (vedi immagine sotto).

Tiri in porta ad oltranza  2

Finita l’azione l’allenatore indicherà l’altro colore e così via…la sequenza che ogni giocatore dovrà fare sarà quella di tirare in porta – difendere – tornare in fila con una palla.

Tiri in porta ad oltranza  3

L’azione termina quando viene effettuato il tiro, o quando l’avversario riesce ad ostacolare chi sta tirando (portandogli via la palla o buttandola lontano).

Il gioco termina quando una delle 2 squadre raggiunge un numero determinato di gol.

Questa struttura permette di allenare il tiro in porta in maniera specifica, perchè sotto pressione temporale data dall’avversario; non solo, ogni azione sarà diversa dall’altra e per questo il giocatore sarà portato a fare esperienze il più diversificate possibili, consolidando dal punto di vista tecnico/tattico questo fondamentale.

In più, sarà anche allenata la fase di transizione individuale nel momento in cui il giocatore, dopo aver tirato, dovrà immediatamente impedire all’avversario di fare gol.

Ovviamente, vista la categoria per il quale è raccomandato, consiglio di cambiare spesso portiere affinchè tutti possano provare.

Le varianti principali sono definite dalla distanza della partenza rispetto alla porta e della linea di tiro.

3c0 in velocità

Ricordando come la maggior parte delle segnature avviene dopo un tratto ad alta velocità di chi segna (o di chi fa l’assist), facciamo uno step successivo per ottenere uno stimolo ancor più specifico…per lo meno dal punto di vista atletico-coordinativo.

Prenderemo la struttura di base dal Funino di Horst Wein.

Le dimensioni del campo infatti, sono le stesse che trovate nel suo testo, ma non si gioca una partita, si deve far gol entro 7”.

Al via dell’allenatore, partono 3 giocatori da fondocampo (vedi immagine sotto) e devono fare gol in una delle porticine in alto senza opposizione di avversari.

Funino velocità con palla

I vincoli per fare punto sono:

  • Fare gol entro 7”
  • Il tiro va fatto dentro l’area dei 6 metri
  • Tutti i giocatori devono toccare almeno una volta la palla
  • Alla scadenza dei 7” tutti devono essere dentro l’area dei 6 metri

Vedrete che non sarà facile fare punto le prime volte, in particolar modo per i Primi Calci (dopo vedremo come aumentare le difficoltà per le altre categorie); sarà fondamentale che i giocatori imparino e verbalizzino le strategie migliori per riuscire a fare gol velocemente.

È meglio fare tanti o pochi passaggi?

La palla va passata addosso al compagno o sulla corsa?

Sono tutte domande che l’allenatore deve porre; nell’immagine sopra potete vedere quella che è la soluzione ideale per arrivare a fare punto più facilmente…ma i giocatori devono arrivarci da soli!

Per esperienza posso dirvi che in questa esercitazione la velocità viene sviluppata in un contesto più specifico di uno sprint…ma non si raggiungono probabilmente le stesse velocità di uno sprint; per lo meno non tutti i giocatori.

Varianti ed adattamento alle esigenze

Non sempre capita di avere multipli di 3 per fare questo lavoro; ad esempio, se si hanno 11 giocatori, si possono fare 3 squadre da 3 ed una da 2 giocatori; le regole per la squadra da 2 giocatori saranno le stesse, ma saranno obbligati a fare almeno 3 passaggi.

Per rendere la struttura più impegnativa, ed adattarla alle categorie di età superiori è possibile:

  • Ridurre a 6-5 i secondi per fare gol; è una variante che si può inserire senza modificare la struttura.
  • Allungare il campo
  • Fare 2 campi paralleli e proporla sottoforma di gara
  • Inserire 1 difensore

L’ultima variante rende questa struttura molto specifica anche dal punto di vista tecnico-tattico; in tal caso consiglio di lasciare 10” per segnare, in maniera tale che i 3 giocatori possano trovare una soluzione alternativa nel momento in cui il difensore impedisca l’esecuzione veloce dell’azione.

Se il primo esercizio proposto (quello ad oltranza) è prettamente individuale, questo presenta anche una forma di collaborazione, anche se senza (o con una modesta) opposizione; nella prossima struttura inseriremo quest’ultima variante per incrementare la specificità.

Il 2c2 ad oltranza

Questa esercitazione aggiunge la presenza della porta regolare e l’opposizione dei più avversari all’aspetto relativo alla velocità.

Il principio è sempre quello di attaccare ad oltranza, e la struttura di base la vedete nella figura sotto.

2c2 ad oltranza

Il gioco inizia con l’allenatore che dice un colore, ad esempio blu (vedi immagine sotto); la prima coppia blu dovrà segnare nella porta opposta (quella dei rossi).

2c2 ad oltranza 1

Successivamente l’allenatore chiamerà il colore rosso e partiranno i primi 2 rossi (uno dei quali con palla), mentre i blu che hanno appena attaccato, dovranno difendere la loro porta (immagine sotto)

2c2 ad oltranza 2

Finita l’azione, l’allenatore chiamerà nuovamente i blu; in questo caso partiranno i primi 2 della fila blu, che avranno in opposizione i 2 rossi che hanno appena fino di attaccare…i 2 blu che invece avevano finito di difendere, torneranno in fila.

Di fatto le regole sono le stesse della prima struttura dell’articolo.

La regola di base consiste nel far finire l’azione (e chiamare il colore opposto) quando c’è un gol, quando la palla esce o quando la squadra in difesa ruba palla.

L’esperienza mi ha portato però a capire come si potesse mantenere una maggiore densità di gioco dando la possibilità anche alla squadra in difesa di fare gol in caso di riconquista della palla; in altre parole, l’azione continua anche se la squadra in difesa ruba palla…e ovviamente potrà fare gol nella porta avversaria.

Di conseguenza l’azione finisce con un gol o quando la palla esce!

Ma perché questa struttura è così utile?

Sicuramente le situazioni che si vengono a creare saranno sempre diverse, perché la squadra che parte con palla si dovrà adattare al posizionamento degli avversari nel momento in cui finisce l’azione precedente.

Il campo ovviamente, dovrà avere dimensioni tali da permettere di ricercare lo spazio in velocità (con palla e senza); dovrà quindi essere adatto all’annata. Personalmente nel secondo anno dei Primi Calci uso un campo di circa 20x30m.

Ma attenzione, l’alta velocità non sarà stimolata solo in condizioni di “possesso palla”, ma anche di “non possesso palla”, per evitare di subire il gol.

La presenza del portiere sicuramente aumenta la densità di gioco, perché evita che la palla esca sistematicamente ad ogni tiro; non solo, partecipando all’azione, si creeranno dei 3c3.

Se questo è un bene perché stimola la situazionalità del gioco, è da prestare attenzione a non farlo con troppi giocatori, in quanto ci sarebbero delle pause eccessive dei giocatori in fila. Il numero di giocatori ideale è di circa 11-13.

Ovviamente regole, dimensioni e varianti di questa struttura allenante vanno adeguate al numero di giocatori ed al tema che si vuole dare all’esercizio. Ad esempio:

  • Se voglio lavorare sull’aspetto offensivo, utilizzerò portieri e porte regolari (versione di base indicata sopra)
  • Se voglio lavorare sulla velocità, metterò porte piccole ed area di tiro (come nell’esercizio precedente)
  • Se voglio lavorare sull’aspetto difensivo metterò 1-2 porte piccole senza area di tiro.

Se ho un numero di giocatori superiori, posso utilizzare altri mezzi sfruttando tutta la dimensione del campo. Un esempio è quello dell’1c1 che diventa 2c2 se sono in 14; con 18 e più giocatori si possono organizzare anche 3 gruppi di 1c1 che diventano un 3c3. Con 15-17 giocatori si può utilizzare il 2c1 che diventa 3c3 (lo trovate nella seconda parte di questo articolo).

Partite a tema per focalizzarsi sulla finalizzazione

Come spesso indicato, per creare transfert tra le capacità tecniche (come il calciare) e la situazione di gioco, occorre strutture esercitative che siano il più possibili simili alla partita, ma che allo stesso tempo pongano l’accento sulla qualità che vogliamo allenare…in questo caso il tiro in porta.

Per fare questo è necessario trovare delle “facilitazioni” al tiro in porta nel contesto di partita; ovviamente variare regole e spazi è la prima indicazione per allenare nel migliore dei modi questo fondamentale.

Ma vediamone ora alcune:

  • Regola “chi si trova, para: nella propria area tutti i giocatori che difendono la porta possono usare le mani; questo stimola la “lettura” delle situazioni da parte di chi attacca! Variante “opposta” è quella di giocare senza portiere, con la porta grande circa 2-3 metri.
  • Regola “tutti devono fare gol: vince la squadra che riesce, per prima, a far fare gol a tutti i propri componenti. Questo stimola particolarmente i giocatori meno dotati, in quanto dovendo fare gol anche loro per far vincere la squadra saranno maggiormente considerati dai compagni e di conseguenza serviti più spesso. È possibile organizzare il tutto come un mini-torneo d’allenamento (4 squadre), dando punteggi di vittoria non solamente alla prima squadra (tra le 4 che fa far gol prima a tutti i giocatori), ma anche in base alle regole del fair-play.
  • Gol valido solamente di prima intenzione: questo stimola fortemente la collaborazione in maniera spontanea anche tra i più piccoli. In caso di difficoltà è comunque possibile utilizzare i jolly per incrementare il numero di situazioni che possono dare origine alle segnature.
  • Tiro solamente da determinate zone del campo: limitando il gol sono da dentro o furi dall’area, permette di stimolare in maniera selettiva determinati fondamentali. Ad esempio, tirando solamente da fuori area si allena particolarmente il calciare, mentre da dentro l’area la rapidità con palla o il gioco aereo. Anche in questo caso, l’utilizzo di jolly semplifica il compito.
  • Porte piccole stile “Funino: (vedi le regole del Funino) dovendo segnare in una di 2 porticine da un’area piccola, viene particolarmente stimolato il concetto di “rapidità con la palla”, elemento spesso associato ai giocatori di maggiore talento.

Come potete immaginare, esistono tante altre varianti possibili per variare e facilitare i contesti in cui è possibile fare gol.

Consigli finali e conclusioni

L’osservazione e la pratica sono fondamentali per comprendere l’effetto allenante di una struttura; la prima volta che si utilizza un’esercitazione, non sempre si riescono a raggiungere gli scopi prefissati…a volte il campo è troppo piccolo, a volte i giocatori non intuiscono quale possa essere la giocata corretta, ecc.

Osservando ed adattando la struttura (e le regole), si riuscirà nel tempo a gestire nel modo migliore gli stimoli allenanti…ricordando che “ripetere troppe volte le stesse cose” limita i meccanismi di apprendimento.

L’ultima parte dell’articolo lo dedico alla parte più analitica dell’apprendimento del calciare la palla; in questo articolo infatti, avete visto proposte in cui il tiro era inserito in un contesto. Di seguito riporto come solitamente sviluppo la didattica analitica del tiro in porta nei primissimi anni della scuola calcio, senza aver la pretesa che sia la migliore soluzione.

Nella categoria piccoli amici, prima dell’inizio dell’allenamento raggruppo 3-5 giocatori alla volta che fanno dei semplici tiri in porta da fermo da una linea. Questo permette di far fare un’attività ordinata ed autogestita prima dell’inizio dell’allenamento. In questa fase imparano soprattutto a calciare a “caviglia dura”; cerco di correggere saltuariamente la rincorsa ed il modo di colpire la palla. Se noto molte difficoltà, utilizzo palloni più leggeri o più piccoli. Ovviamente chi segna va in porta.

Successivamente avvicino la linea di tiro, ed obbligo a calciare con il piede debole; per motivarli, faccio capire che in partita non si ha sempre la possibilità di calciare sul lato forte. Parallelamente inserisco la regola che il portiere può parare esclusivamente con le mani. Se para la palla con una parte diversa del corpo è da considerare gol; questo stimola anche gli aspetti coordinativi del tuffo, facendo vincere la paura di andare a terra. Aumenta anche il numero dei giocatori a cui piacerà poi giocare in porta.

Dai primi calci inserisco altre regole per rendere l’attività più motivante; la prima è la possibilità di effettuare la “ribattuta” in caso di parata del portiere. La seconda di fare il cross (ai propri compagni) nel caso in cui il portiere effettui la parata respingendo la palla lateralmente.

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Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio MT1960 ed Istruttore di Atletica leggera GS Toccalmatto. Email: melsh76@libero.it

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