Scuola calcio: il gioco dei postini per la coordinazione e la tecnica

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Ritengo estremamente utili (soprattutto nei primi anni della scuola calcio) tutti quei mezzi allenanti che stimolano insieme coordinazione e tecnica. Questo perché permettono (con le giuste varianti) di sfruttare un unico esercizio, limitando le spiegazioni e le perdite di tempo. L’esercizio che presenteremo oggi, si adatta ad un numero di giocatori estremamente vario (da 10 a 20 circa); personalmente, lo utilizzo fino alla terza elementare.

Tra i tanti pregi del “Gioco dei postini”, c’è anche la possibilità di stimolare l’uso del piede debole, difficile da allenare senza mezzi di natura analitica. Ma andiamo subito a vedere la struttura principale.

Struttura di base 1

La prima struttura di base prevede un campo a struttura simile ad un quadrato; è molto simile al “da meta a meta”, ma con la differenza che la zona centrale è molto più grande. Le dimensioni dipendono dal numero dei giocatori e dall’età.

I giocatori dovranno andare da una tana laterale (detta “tana dei giocatori”) all’altra senza farsi prendere dai lupi; i lupi invece, non potranno uscire dalla tana centrale (detta “tana dei lupi”). Se prenderanno un giocatore, si invertiranno i ruoli. I giocatori, per entrare/uscire nella tana centrale, dovranno necessariamente passare attraverso le porticine di coni (altrimenti saranno considerati “presi” dai lupi).

Per incrementare la difficoltà dell’esercizio, è possibile incrementare il numero dei lupi, oppure inserire la regola “se entro in una porticina di un colore, poi dovrò uscire da quella dello stesso colore”. In caso di errore, il giocatore sarà considerato “preso” dai lupi.

Variante con palla

La stessa esercitazione può essere fatta con la palla (entrambe le varianti). In questi casi, inseriremo i “difensori” (anziché i “lupi”) che avranno lo scopo di toccare con i piedi il pallone dei giocatori; se si verifica, si invertono i ruoli. Un giocatore dovrà dare la palla ad un difensore anche tutte le volte che gli uscirà dal campo (da qualsiasi lato del quadrato) o quando non riuscirà ad attraversare la porticina di coni.

Anche in questo caso si potrà usare la variante “entro ed esco da porte dello stesso colore”. Con la palla è molto importante verbalizzare il fatto di guardare (prima di entrare nella tana centrale) dove sono i difensori e guidare la palla di conseguenza; non solo, sarà anche stimolato il fatto di tenere la “testa alta” per controllare continuamente la posizione di questi nei confronti della porta di uscita.

Struttura di base 2

Questo è il “gioco dei postini” vero e proprio; il campo sarà formato da un rettangolo abbastanza lungo (dipende sempre dal numero di giocatori e dall’età).

Solitamente lo inizio subito con la palla, anche se è possibile farlo precedere da una variate senza palla, in maniera simile alla struttura precedente.

Sotto potete vedere la struttura di base; l’esercizio si articola in più step. Che vedremo di seguito; consiglio di tenere le dimensioni abbastanza grandi (20-25 per 10-15 metri), in maniera tale da dare possibilità ai giocatori di “prendere velocità” con la palla, incrementando lo stimolo allenante.

Step n° 1: porta la lettera da una posta all’altra

È molto semplice, si porta la “lettera” (cioè il pallone) da una posta (cerchi sui lati opposti del rettangolo) all’altra con i piedi, e la si lascia al giocatore nel cerchio…che farà la stessa cosa portandola verso la posta opposta. Unica attenzione, sarà quella di chiamare ed avere la certezza che il compagno sia pronto a ricevere la palla nel momento del passaggio (cosa non semplice al primo anno). Non ci sono difensori al momento.

Ovviamente questo primo step è maggiormente adatto ai Piccoli amici perché non ha difficoltà, ma può essere stimolante anche per l’annata successiva (Primi calci); infatti, starà poi all’allenatore sottolineare positivamente l’impegno dei giocatori che corrono veloce, che tengono la palla vicino al corpo, che evitano di scontrarsi con gli altri (testa alta) e che chiamano con maggiore puntualità i giocatori che attendono la palla.

Per stimolare l’uso del piede debole, solitamente pongo questa sfida: “chi riesce a condurre la palla esclusivamente con il piede debole?”, oppure “diventiamo più bravi se ci alleniamo usando solo un piede, o entrambi?”. Poi, ovviamente, l’impegno andrà sempre sottolineato, perché i feedback positivi sono più efficaci di quelli negativi.

Per dare un’impronta competitiva, si può assegnare un punto ogni volta che un giocatore passa la palla ad un compagno, sottolineando che i punti vanno detti ogni volta ad alta voce; in questo caso, l’allenatore dovrà sempre sottolineare positivamente l’impegno piuttosto che i punti fatti.

Step n° 2: porta la lettera attraverso la città

A questo punto si mettono delle file di coni nella parte centrale del rettangolo (metaforicamente saranno i “grattacieli della città”); lo scopo sarà sempre quello dello step precedente (magari incitando sempre l’utilizzo del piede debole), ma passando tra le file di coni (non facendo lo slalom). Chi abbatte un cono o esce dal campo, starà fermo un minuto (o 30”); questo stimolerà i giocatori a trovare un compromesso tra la massima velocità (per fare più punti) ed il giusto controllo (per evitare di abbattere i coni e uscire) mantenendo l’uso del piede debole.

Ovviamente, con le stesse regole, può essere inserita la variante di fare lo slalom tra i coni; per i più grandi, può essere richiesto anche un approccio più analitico allo slalom (solo interno, solo esterno, suola-interno, ecc.).

Ultima variante di questo step è quella di lasciare libera la guida (mantenendo lo slalom) ed inserendo un paio di difensori; questi ovviamente dovranno toccare la palla dei giocatori coi i piedi per invertire i ruoli. I difensori non potranno comunque intervenire nella zona dei coni, in maniera tale da lasciar effettuare lo slalom liberamente.

Anche in questo caso sarà molto importante stimolare il più possibile la visione del gioco (e non focalizzarsi solo sulla palla) per evitare che venga presa dai difensori. Per renderlo più impegnativo, sarà possibile vincolare il numero dei passaggi a 3, tra il giocatore con la palla e quello nel cerchio; in questo modo, verrà stimolato anche lo smarcamento nel caso in cui il difensore decida di intervenire nel momento del passaggio.

Step n° 3: “poste” centrali

In questo step verranno tolti i coni ed inseriti dei cerchi sparsi a caso; lo scopo dei giocatori sarà quello di portare la palla ad un giocatore posto nel cerchio centrale (e prendere il suo posto). Quest’ultimo poi, in guida della palla dovrà portare il pallone dal lato opposto…e così via.

In altre parole, ci saranno “poste” centrali; saranno sempre presenti i difensori, che potranno prendere la palla (nelle stesse modalità delle varianti precedenti), a meno che questa sia posizionata dentro un cerchio. Si va sempre al posto del giocatore a cui si ha passato la palla.

Quest’ultimo step è sicuramente quello più impegnativo ed allenante, adatto fino a giocatori di terza elementare. La verbalizzazione prevede sempre il sensibilizzare a guidare la palla con la testa alta per vedere dove sono posizionati i difensori, e chiamare i compagni ai quali viene passata la palla.

Conclusioni e consigli finali

Nei primi anni della scuola calcio, solitamente prediligo mezzi allenanti non analitici (cioè senza vincolo di tocchi e parti del piede) ma altamente ludici; nonostante questo, tendo ad incentivare (non vincolare) l’uso del piede debole tramite rinforzi e feedback positivi, in maniera tale che i giocatori (per lo meno nelle varianti più semplici, senza “difensori”) siano stimolati a lavorare sulla lateralità.

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coordinazione scuola calcio

Autore dell’articolo: Luca Melli (melsh76@libero.it) preparatore atletico AC Sorbolo, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 ed Istruttore di Atletica leggera GS Toccalmatto.

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