Contrasto e Copertura (seconda fase della didattica)

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Dopo la prima tappa in cui abbiamo affrontato la parte didattica più semplice, in questo post affronteremo:

  • Combinazione tra il contrasto/copertura ed altri elementi tecnici in fase di Possesso, cioè “stoppo e proteggo” (tramite l’utilizzo del piede difendente e la corretta postura del corpo) e “guido e proteggo” (imparando a guidare con il piede lontano dall’avversario diretto).
  • Sviluppo della prima didattica della fase difensiva “rubare palla” (contrasto difensivo).
  • Allenamento neuromuscolare della capacità di “spinta” ed “equilibrio specifico” per avere la meglio nei contrasti diretti con gli avversari.

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TAPPA N° 2: COMBINAZIONE TRA PROTEZIONE PALLA E POSSESSO PALLA

L’abilità di stoppare la palla con il piede che mi consente di allontanarla dall’avversario e continuare a guidarla con lo stesso piede non è un’abilità semplice da applicare con disinvoltura in contesto di gioco. Se dal punto di vista tecnico è una gestualità che sin dalla categoria Pulcini è possibile apprendere, l’applicazione tattica (con il piede “non dominante”) non è semplice, perché prevede ottimi livelli di ambidestrismo in situazioni di gioco. Per questo motivo, per consolidare questa importante attitudine risultano fondamentali tutte le esercitazioni analitiche per la guida della palla con entrambi i piedi e in diversi modi (esterno collo, suola, arresto, cambio di direzione, ecc.). Un possibile esercizio di sintesi (cioè che riassume in un contesto semplice di 1c1, il concetto espresso sopra) è presentato nella figura sotto: il giocatore rosso deve guidare la palla in meta, partendo con l’avversario a fianco. Nel caso sotto, chi ha la palla (giocatore rosso) sarà obbligato a guidare la palla con il piede sinistro, frapponendo in regime dinamico il proprio corpo tra palla e avversario, con la prontezza di cambiare direzione o modo di guidare palla nel caso in cui l’avversario riesca, in velocità, a portarsi frontalmente. Il giocatore blu, dovrà fare gol nella porta di coni blu. Quando si somministra questo mezzo è fondamentale proporlo tra giocatori di velocità abbastanza omogena, altrimenti diventerebbe un semplice esercizio per le qualità neuromuscolari (chi ha la palla, la “butta” avanti). Ritengo quindi che possa essere affrontato dalla categoria Esordienti o poco prima.

contrasto 4

Qualche anno fà in un incontro formativo, Paolo Beretti (allenatore del settore giovanile della Reggiana Calcio), ci parlò di “piede difendente” e “piede avanzante” in relazione al piede utilizzato per stoppare la palla in funzione della posizione dell’avversario diretto. Nella figura sotto è presentato (in situazioni di gioco) l’immediata pressione dell’avversario (rosso) al Portatore di Palla (che ha appena ricevuto la sfera, cioè il blu). In questo caso è ovvio che il giocatore blu sarà obbligato a stoppare la palla con l’esterno destro (piede difendente), cioè quello che consente di stoppare la palla, proteggendola dall’avversario.

contrasto 5

Nell figura sotto invece, nella stessa situazione il giocatore blu riceve la palla in assenza immediata di pressione dell’avversario diretto (rosso), potendo quindi utilizzare l’interno sinistro (piede avanzante), cioè il piede che consente di far “avanzare” l’azione verso la porta avversaria. Ovviamente la parte tecnica di questi atteggiamenti non è particolarmente impegnativa (utili tutte le esercitazioni “apro/chiudo”), quanto invece lo è il riconoscimento (da parte di chi riceve la palla) della situazione tattica contestuale per scegliere la giocata migliore.

contrasto 6

Gli esercizi di situazione ideali per affinare questa abilità, sono tutti i “Possessi palla” e “Giochi di posizione”. Per quanto riguarda invece i mezzi di “raccordo” tra le fasi tecnica e tattica si possono utilizzare tutti i “torelli” che sfruttano figure geometriche (come il quadrato, vedi figure sotto tratti del post dedicato all’argomento) per generare delle opzioni di linee di passaggio.

possesso 3 possesso 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAPPA N° 3: IMPARARE A “RUBARE PALLA”

Il contrasto difensivo è una casistica presente in qualsiasi situazione di gioco, a partire dall’1c1. Pur essendo un’abilità particolarmente intuitiva, una corretta didattica (solitamente si inizia quando si affronta la didattica della fase difensiva) permette di perfezionare questa abilità che è utile in tutti i ruoli del gioco del calcio. Ovviamente non è nostra intenzione affrontare oggi tutte le fasi della didattica difensiva individuale che sono

  • Individuazione della linea porta-attaccante (marcatura)
  • Coprire e indirizzare l’avversario
  • Contrasto difensivo e rubare palla

quanto invece affrontare l’ultimo punto in elenco. Il primo aspetto fondamentale del contrasto difensivo è la Scelta di tempo, cioè il riconoscere se la palla è coperta/scoperta e vicina/lontana all’avversario. Solitamente i momenti migliori per intervenire sono quando l’avversario è in leggera difficoltà nel dominare la palla (stop non adeguato, ricezione imprecisa, allontanamento della palla durante la guida, ecc.) e/o quando si riesce ad anticipare la traiettoria della palla. Altro aspetto fondamentale è il Contrasto vero e proprio, cioè l’azione che permette di rubare la palla. Oltre a tutte le raccomandazioni fatte nella TAPPA 1 (base equilibrio ampia e spinta delle spalle) è fondamentale essere in grado di effettuare un contrasto frontale quando si arriva enmtrambi nello stesso momento sulla palla. In caso di leggero ritardo (rispetto all’avversario), bisogna fare in modo che la palla arrivi sul piede d’appoggio, effettuando quindi l’opposizione in condizione di massimo equilibrio (meglio se con un leggero “colpo” con la spalla). Nel caso in cui si arrivi invece in leggero anticipo, può essere utile utilizzare lo “scavetto”, cioè cambiare leggermente direzione alla palla (alzandola leggermente) e ricercando immediatamente la sua direzione. Per quanto riguarda invece le “scivolate”, queste vanno intese come “estremo tentativo” in caso di pericolo imminente per la propria porta, visto che nella maggior parte dei casi, queste portano il giocatore a rimanere a terra e di conseguenza ritornare con eccessivo ritardo sull’azione.

scavetto

TAPPA N° 4: ALLENAMENTO NEUROMUSCOLARE

Nella prima TAPPA della didattica abbiamo riportato l’importanza primaria dell’aspetto coordinativo nella capacità di “spinta” ed “equilibrio specifico” per avere la meglio nei contrasti. Quando questi aspetti sono acquisiti (ormai negli ultimi anni delle categorie giovanili e/o da adulti) è ovvio che l’aspetto condizionale possa influenzare l’esito dei contrasti. In altre parole, se 2 giocatori hanno acquisito la giuste capacità di “spinta” ed “equilibrio specifico”, a pari “scelta di tempo” avrà la meglio il giocatore che meglio riuscirà a imprimere le corrette linee di forza (per direzione ed intensità) nel “corpo-a-corpo”.

Spinte

Si dice che il calcio di oggi sia molto più “fisico”, e quindi si sarebbe portati a pensare che un incremento della muscolarità dei giocatori possa portare inevitabilmente ad un incremento del rendimento nei contrasti. A questo punto viene da chiedere:

quale tipologia/categoria di esercizi può tornare utile?

Dall’immagine sopra è facile comprendere come il contrasto tra le giocatrici avvenga a livello delle spalle/anche (vedi frecce bianche e rosse), ma tutto il corpo sia coinvolto nel movimento a partire dall’appoggio dei piedi (che in entrambi i casi sono il sinistro…vedi cerchi rossi e bianchi). La risposta alla domanda sopra, è: l’allenamento funzionale….ancor meglio se effettuato in maniera specifica! Cosa sia l’allenamento funzionale è spiegato molto bene nel libro di Andorlini dedicato all’argomento, del quale potete vedere un “assaggio” a questo video. Per andare incontro alla specificità del gioco del calcio, ovviamente l’ideale è proporre esercitazioni a coppie, di brevi e intensi movimenti di spinte (a secco, cioè senza palla), al fine di migliorare la funzionalità (in termini di forza, oltre che di coordinazione) di questi movimenti. Nella prima parte di questo video, potete vedere alcune proposte.

contrasto

CONCLUSIONI

Per essere bravi ed efficienti nel contrasto, non è necessario essere alti o muscolosi (anche se aiuta), ma primariamente abili nei movimenti che determinano l’equilibrio/spinta nei confronti dell’avversario, “maneggiare” in maniera corretta la palla e fare efficaci scelte di gioco. Il percorso formativo di questo fondamentale, durante l’intera crescita calcistica, consta in diversi step che seguono la didattica delle altre abilità calcistiche (guida, trasmissione palla, abilità difensive, ecc.). Sotto riportiamo solo alcuni dei mezzi più semplici (tuli nella prima fase didattica) che in maniera globale permettono di trasformare il lavoro fatto in regime analitico:

Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

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