Inghilterra – Italia: analisi video e quantitativa

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Alcune considerazioni sulla prima gara vittoriosa della Nazionale ai mondiali attraverso un filmato che ho voluto presentare a un clinic per allenatori a cui sto partecipando in questi giorni a Sousse (Tunisia)

Il possesso di palla è stata la prima strategia messa in atto. Lo sviluppo di gioco, a tratti eseguito in modo molto macchinoso e fatto partire in zone di campo molto vicine all’area di rigore di Sirigu.

L’anomalo schieramento del centrocampo a tre con protagonisti elementi con caratteristiche piuttosto simili (De Rossi, Verratti e Pirlo), ha giovato parzialmente sotto il profilo del palleggio ma ha creato difetto nel momento della conquista del pallone, quando non si riusciva a ripartire in modo efficace e veloce verso la porta avversaria.

[vimeo]https://vimeo.com/98407960[/vimeo]

Nessuno dei tre elementi ha caratteristiche di natura offensiva, non utilizza l’inserimento nello spazio per dare profondità e quindi non non produce imprevedibilità senza palla nella trequarti avversaria.

La densità creata in fase di possesso sulla zona della palla dai tre giocatori sopra menzionati a tratti, come enfatizzato nel filmato, tutti insieme in pochissimi metri di campo, non ha quindi giovato molto all’economia di gioco generale degli azzurri.

E’ sintomatico come l’Italia abbia più basato la fase di possesso sulla trasmissione di palla che sulle azioni individuali il dato lo si può individuare chiaramente dalle statistiche sui dribbling qui sotto: la nostra nazionale ha eseguito 8 dribbling (riusciti per il 38%), contro i 28 degli avversari (riusciti per il 75%)

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Le statistiche relative ai dribbling
  • Punti positivi: la sicurezza mostrata da Sirigu e l’efficacia del tandem di destra composto dalla coppia Darmian-Candreva in fase offensiva;
  • Punti negativi: la metà sinistra della difesa (Chiellini-Paletta), in palese difficoltà contro i veloci attaccanti inglesi.
  • Da migliorare: Il centrocampo, efficace per un motivo (possesso di palla), ma deleterio per la velocità di manovra e la distanza con la nostra unica punta. L’unico cambio di marcia verificatosi dopo la conquista della palla si è avuto all’82’ con protagonista Immobile.

Gli Inglesi, dal canto loro, hanno fatto della transizione offensiva veloce la loro arma migliore; Sterling si è dimostrato abilissimo a non dare punti di riferimento e ha “trottato” facilmente quando si trovava di fronte ai nostri centrocampisti centrali.

Il “3-1” offensivo presentato da Hodgson a questi Mondiali è di sicuro valore tecnico-tattico e a livello di velocità poche squadre possiedono elementi del calibro di Wellbeck, Rooney, Sterling e Sturridge.

A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

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