Fase di possesso: uno sviluppo del gioco dalle retrovie molto in voga

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In questo inizio di stagione alcune squadre stanno utilizzando con costanza un nuovo modo di impostare il gioco con manovra ragionata.

Club di Serie A e B, Juventus, Inter, Torino, Roma in primis, fanno uso di questo sistema di gioco in fase di possesso.

Nel momento in cui vi è palla in mano al portiere o deve essere eseguita una rimessa dal fondo, si nota sempre più spesso un posizionamento di due difensori pronti a ricevere larghi al di sotto del vertice dell’area di rigore, con il difensore centrale (in caso di difesa a 3 o a 5), o il centromediano metodista (se la difesa è a 4), che si colloca a dare una soluzione in zona centrale, al limite dell’area.

Nell’esempio in figura abbiamo considerato una squadra schierata con modulo di gioco 1- 4-4-2. Cambia poco in un modulo 1-3-5-2 (vedi Juventus): al posto del mediano, (n. 4), rimane il centrale dei tre difensori mentre i “quinti” di centrocampo si posizionano larghi, quasi a toccare la linea mediana.

  1. I difensori centrali esterni si sono collocati bassi al di sotto del rispettivo vertice dell’area;
  2. il metodista è arretrato per ricevere ma anche per dare copertura preventiva;
  3. i difensori esterni sono larghi e avanzati.

posizione start

La Roma di Garcia (modulo 1-4-2-3-1), tende solitamente a far allargare Castan e Benatia nella zona poco indietro al vertice dell’area di rigore, con arretramento di De Rossi a fare il centrale e a ricevere palla, con i difensori esterni, Balzaretti e Maicon già sistemati nei pressi della linea di metà campo a fungere da ali aggiunte. Nel caso della Roma, questa è una soluzione tattica che viene sviluppata non necessariamente da una situazione di palla in possesso del portiere (o da rimessa dal fondo), ma anche in situazione di gioco “dinamico”.

Perchè viene utilizzata questa tattica?

Il posizionamento di due difensori nella zona poco più bassa del vertice dell’area può portare a delle situazioni vantaggiose:

  1. Far salire gli avversari che non intendono far partire la manovra ragionata dai difensori stessi; in questo caso si riuscirà ad ottenere un “allungamento” delle maglie degli avversari e nell’eventualità in cui il portiere riuscisse a servire i centrocampisti centrali piuttosto che i giocatori situati sulle fasce laterali, la squadra antagonista si troverebbe già in una situazione di inferiorità numerica pericolosa.
  2. Fare ricevere palla a uno di essi (5 o 6), potendo così far raggiungere l’obiettivo della squadra che vuole riprendere il gioco dalle retrovie;
  3. fare ricevere i giocatori 9 o 10;
  4. Fare ricevere i giocatori 2 o 3.

Dipenderà molto dalla strategia difensiva della squadra antagonista; pressing ultraoffensivo? Attende nella metà campo con 10 giocatori dietro la linea della palla?

E’ implicito considerare che i difensori debbano possedere doti tecniche non comuni oltre che uno spiccato livello di personalità nel ricevere palla in zone di campo notoriamente rischiose, in caso di perdita di possesso.

Non ultimo fattore da considerare, le capacità del portiere nel gestire il pallone coi piedi. Il voler sviluppare gioco dalle retrovie in questo modo, prevede un coinvoilgimento costante della figura dell’estremo difensore che, in molti casi può trovarsi a ricevere retropassaggi o vedersi coinvolto in “giropalla” frequenti.
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A cura di Claudio Damiani

Claudio Damiani

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