Mezzi di allenamento per la Scuola Calcio: “La Battaglia di palloni” (prima parte)

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Nel precedente post abbiamo descritto un esercizio (Il gioco dello scalpo) particolarmente interessante per sviluppare l’Agilità nella scuola calcio, in particolar modo nella categoria Piccoli Amici (I°-II° Elementare), sempre seguendo i concetti di

  • Coordinazione come presupposto per le capacità tecniche e tattiche del giovane calciatore.
  • Vicarianza tra gli esercizi di coordinazione a secco e Sport praticato.
  • Organizzazione metodologica per lo sviluppo della coordinazione in pochi gruppi di tanti esercizi (Agilità, Senso del movimento, Senso del gioco).

La Battaglia di palloni rientra nella categoria di esercitazioni utili in particolar modo per il Senso del Movimento nei primi 3 anni di Scuola Calcio. Le varianti più impegnative di questo tipo di esercitazione permettono anche di lavorare su alcuni aspetti tecnici in maniera globale come il Tiro o la “conduzione+tiro”.

ESERCITAZIONE DI BASE

Per questo mezzo allenante è necessario utilizzare una palestra o un campo di calcio di dimensioni limitate con la recinzione, per impedire che la palla esca dalla zona di gioco. La lunghezza del campo non dovrebbe superare quella di un campo di “calcio a 5”; per i bambini di I-II° elementare è meglio non andare oltre le dimensioni di un campo da basket. La variate più semplice prevede dividere il gruppo in 2 squadre. Ogni squadra verrà assegnata ad una metacampo (non è possibile andare nella metacampo avversaria).

Al via dell’allenatore vince la squadra che alla fine dei 2 minuti di gioco ha meno palloni nella propria metacampo. Le prime varianti di questa esercitazioni consistono nel “buttare” i palloni nella metacampo avversaria nei seguenti modi:

  • Utilizzo esclusivo delle mani (e di varie forme di “lancio” come il bowling, all’indietro, 1 mano, come rimessa laterale, ecc.).
  • Utilizzo del tiro “mano-piede” (tipo rimessa del portiere dal fondo)
  • Esclusivo utilizzo dei piedi (esclusivo utilizzo del piede debole).

La forma di gioco che immediatamente prenderà parte sarà quella di una vera e propria battaglia di palloni che entusiasmerà particolarmente i bambini. Ovviamente è necessario utilizzare palloni di gomma o di spugna (di consistenza e dimensioni diverse). Affinché lo sforzo sia adeguato all’età dei bambini è opportuno strutturare il tutto in diverse “minipartitite” di 2’ con almeno 1’ di pausa durante il quale l’allenatore conterà i palloni di ogni metacampo: chi ha meno palloni nella propria metà ha vinto!!!

QUALITA’ ALLENATE

La tabella sopra rappresenta le caratteristiche allenanti (in relazioni alle capacità coordinative) del gioco analizzato:

  • Agilità: è modestamente allenata perché il bambino, durante le fasi di gioco è alla continua ricerca di palloni da lanciare/calciare che cambiano direzione (soprattutto quelli da rugby) rimbalzando nella palestra. Inoltre, negli ultimi secondi (magari scanditi dall’allenatore) sarà ancor più incitato nell’eseguire anche i lanci/calci in maniera rapida.
  • Senso del movimento: rappresenta la qualità più allenata in quanto il giocatore non solo interagisce con la palla in tanti modi (per lanciare/calciare), ma è particolarmente stimolata la lettura della traiettoria della pala e il fermarla con le varie parti del corpo (presupposto delle qualità di “ricezione della palla”).
  • Senso del gioco: poco allenato per la semplicità del gioco. Gli aspetti che però permette di curare nei primi mesi di allenamento sono il rispetto dei tempi, degli spazi di gioco e dei compagni (non litigare per la palla).

N.B.: a differenza del Gioco dello Scalpo, questo mezzo utilizza anche la palla, quindi è da considerare maggiormente specifico per il calcio (soprattutto in relazioni alle varianti che andremo a vedere successivamente). Inoltre, le lunghe fasi di gioco (rispetto ad altri mezzi) stimolano la Resistenza in maniera ottimale; infatti i bambini hanno una capacità maggiore (rispetto agli adulti) di regolare lo sforzo di gioco in maniera autonoma (si fermano o rallentano spontaneamente quando sono stanchi e riprendono con naturalezza quando la fatica svanisce).

VARIANTE CON TIRO IN PORTA

La variante tecnica più interessante di questo mezzo consiste nel disegnare un’area per ogni porta (ad esempio con dei cinesini) e un’altra area quadrata/rettangolare a destra della propria metacampo, detta “zona di tiro”. Dalla figura sotto si può notare benissimo che la “zona di tiro” corrispondente della Squadra A è quella rossa, mentre della Squadra B è l’area blu.

  • Non potendo uscire dalla propria metacampo (e senza usare le mani), ogni giocatore dovrà condurre un pallone nella propria “zona di tiro” e tirare alla porta avversaria; il gol è valido solamente se il tiro è stato effettuato dalla propria zona di tiro. Una volta tirato, andrà a recuperare un altro pallone nella propria metacampo e conducendola nuovamente nella propria “zona di tiro” per segnare agli avversari.
  • Nella propria area di rigore (delimitata dai cinesini rossi) è possibile toccare la palla con le mani (per parare); è possibile giocare con un numero indefinito di portieri.
  • Ogni giocatore (pur rimanendo nella propria metacampo) può liberamente fare il portiere o andare nella propria “zona di tiro” per segnare in qualsiasi momento del gioco.
  • Vince la prima squadra che riesce a fare 5 gol.

Questa variante è particolarmente interessante per diversi motivi: il primo è che ogni giocatore può liberamente scegliere il proprio ruolo all’interno della squadra e cambiarlo continuamente stimolando la coordinazione e il “calciare” la palla in piena libertà (caratteristiche per i più piccoli facilità l’apprendimento e il divertimento). Il secondo aspetto interessante è di natura tecnica; il bambino è costretto a condurre la palla entro certi limiti (zona di tiro, propria metacampo,ecc.) che alla loro età è di per sè uno stimolo tecnico abbastanza importante. Il terzo aspetto da non sottovalutare è che in questo modo viene stimolata la tecnica del tiro (seppur in maniera globale) con una “densità” elevata (tanti tiri nell’unità di tempo), che raramente si riesce ad ottenere durante le esercitazioni analitiche per il tiro in porta.

Variante piede debole: è possibile vincolare la segnatura della rete al solo utilizzo (durante il tiro) del piede debole. Ovviamente la “zona di tiro” dovrà essere più “vicina” rispetto all’esercizio canonico, quindi (in riferimento alla figura sopra) la Squadra A tirerà dalla “zona blu” (che sarà l’unica parte di metacampo avversaria nella quale potrà entrare), mentre la Squadra B dalla “zona rossa”.

Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

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