Calcio e Coordinazione (seconda parte)

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Nel precedente post abbiamo visto come l’allenamento delle capacità coordinative debba tenere in considerazione i seguenti presupposti:

  • Raggruppare in pochi gruppi le capacità importanti nel calcio, perché la suddivisione classica non permette un approccio metodologico chiaro.
  • Individuare i mezzi di allenamento “a secco” (cioè senza palla) che hanno utilità diretta nella formazione del calciatore e nel miglioramento della performance calcistica.

Abbiamo poi raggruppato le varie capacità coordinative in 3 gruppi (“Agilità”, “Senso del movimento” e “Senso del gioco”) e approfondito l’Agilità. In questo post approfondiremo il “Senso del movimento” e il “Senso del gioco”.coordinative

MEZZI RIVOLTI ALL’ALLENAMENTO DEL SENSO DEL MOVIMENTO

Al calciatore è richiesta un’elevata padronanza del proprio corpo e dei vari movimenti con e senza palla. Saper combinare elementi tecnici e atletici (come la guida della palla), saper “leggere” le traiettorie della palla, saper differenziare il tocco di palla con la giusta intensità sono alcuni fondamentali del gioco del calcio che si sviluppano grazie al “Senso del movimento”. Com’è facile intuire, gran parte di questa abilità si sviluppa tramite esercitazioni con la palla (che rientrano quindi nell’allenamento tecnico/tattico), ma alcuni particolari vanno necessariamente allenati “a secco” perché non sufficientemente stimolati con il normale allenamento. Rientrano in questo raggruppamento di mezzi (cioè il “Senso del movimento”):

  • Le esercitazioni rivolte all’apprezzamento delle distanze e delle traiettorie della palla in volo; presupposti fondamentali per il colpo di testa, per la gestione delle palle alte e delle parate per il portiere. Infatti è poco utile insegnare la tecnica di determinati fondamentali se prima non si è in grado di “leggere” le traiettorie della palla in volo.
  • Mezzi rivolti al mantenimento dell’equilibrio durante i “contrasti”: la capacità di “tirare” e “spingere” in maniera corretta (cioè senza far fallo) mantenendo la padronanza dell’equilibrio e del corpo è peculiarità degli atleti dotati di maggiore “fisicità”, ma può anche essere allenata “a secco” con opportune esercitazioni.
  • La gestione delle “cadute” durante le fasi di gioco può essere volontaria (scivolate, uscite del portiere) o involontaria (perdita di equilibrio a seguito di contrasti o altre situazioni); soprattutto in quest’ultimo caso, la caduta può essere causa di infortuni agli arti superiori (lesioni al polso) soprattutto nei settori giovanili. In altre parole, una maggior “consapevolezza” del corpo in “caduta” può non solo migliorare alcuni elementi tecnici (scivolate, uscite del portiere, ecc.), ma anche prevenire infortuni accidentali e far riprendere più facilmente l’equilibrio.

Fattori fisiologici: come avviene per alcuni elementi dell’agilità, nei primi 8-9 anni di vita avviene la maturazione definitiva della corteccia celebrale (massima plasticità nell’apprendimento dei movimenti), quindi in questa fase è fondamentale il lavoro sul “Senso del movimento”, per lo meno fino all’inizio della pubertà. Successivamente si lavora sul “mantenimento” in maniera più specifica, cioè con la palla.

Evidenze scientifiche: come evidenziato nella famosa ricerca di Ford e coll del 2011 (vedi sotto Approfondimenti) in relazione all’allenamento a lungo termine, un patrimonio motorio vasto e globale in età giovanile è il presupposto ideale per lo sviluppo delle qualità tecniche in età adulta; in questo contesto si inserisce l’allenamento del ”Senso del movimento”.

Indicazioni metodologiche: dalle considerazioni fatte sopra, è facile intuire come questo tipo di esercitazioni sono da inserire nell’allenamento nella fascia pre-puberale; importante è la sinergia con lo sviluppo cognitivo del calciatore in erba nel creare le giuste motivazioni all’apprendimento. Senza addentrarci nei dettagli, possiamo elencare l’utilità di esercitazioni (sia in forma analitica che ludica) in cui si lanciano/afferrano palloni, in cui si “gioca/afferra” la palla a terra, in cui si “tira e spinge” e percorsi che comprendono salti, rotolamenti e capovolte.

MEZZI RIVOLTI ALL’ALLENAMENTO DEL SENSO DEL GIOCO

Questo terzo raggruppamento rappresenta un elemento della performance calcistica spesso trascurato, cioè quello legato alla comprensione delle dinamiche cognitive del movimento (“scelte” di gioco). Il calciatore deve essere “rapido nel pensare” ed “abile nel fare”; l’allenamento calcistico tradizionale è prevalentemente orientato sull’ “abilità nel fare”, mentre spesso la “rapidità nel pensare” è trascurata; quest’ultima è rappresentata proprio dal “Senso del gioco” e corrisponde a Capacità coordinative tradizionali importanti come la Capacità di anticipazione motoria (degli eventi del gioco), l’Intelligenza motoria e la Fantasia motoria. Le recenti evidenze scientifiche (vedi sotto) hanno sottolineato l’importanza di questa qualità, il cui allenamento deve essere fortemente correlato all’età (cioè al grado di maturazione) dei giocatori.

Evidenze scientifiche e fisiologiche: senza addentrarci nella specificità delle ricerche, è stato visto che gli atleti di alto livello (rispetto a quelli di caratura inferiore) tendono a rivolgere l’attenzione verso un campo visivo più vasto, e allo stesso tempo riescono a orientare/restringere l’attenzione verso gli elementi più cruciali del gioco. In altre parole, un livello maggiore di gioco è correlato alla capacità degli atleti di allargare e restringere l’attenzione a seconda delle situazioni di gioco, focalizzandosi sugli elementi predittivi dello svolgimento dell’azione; riassumendo, gli atleti più bravi sono in grado di focalizzare l’attenzione sugli elementi che meglio sono in grado di predirre/anticipare il risultato di un’azione motoria.

Ovviamente questi risultati non chiariscono se determinate strategie attentive siano frutto di doti individuali o siano il risultato dell’allenamento, ma mettono l’accento su qualità che, nei più giovani, sono spesso trascurate.

Indicazioni metodologiche: “il gioco” rappresenta la forma di allenamento fondamentale per questa qualità. Non sempre le “semplici partitelle” sono in grado di allenare questa qualità, soprattutto nelle categorie dei più giovani, perchè le difficoltà di controllo della palla in queste fasce d’età diventa il fattore limitante allo svolgimento del gioco. È quindi importante proporre giochi (con e senza palla) in cui la focalizzazione dell’attenzione diventi l’elemento fondamentale. Se contemporaneamente sono stimolati altri gruppi di capacità coordinative (come l’Agilità e il Senso del gioco) è ancora meglio. Per i più piccoli (categoria Piccoli Amici) è possibile utilizzare giochi semplici come il Lupo, il Ragno, lo Scalpo, il gioco del Pistolero, ecc. Nella categoria Pulcini possono essere inseriti altri giochi come The Doctor, Rubapalla o altri giochi sportivi (come Pallamano o Basket) quando ci si allena in palestra. Per la categoria Esordienti invece è bene che vengano considerate le esercitazioni Psicocinetiche. Tutti questi giochi, possono essere modificati, non solo rendendoli più complessi, ma anche inserendo la palla e/o elementi tecnici, dando continuità al tema affrontato nell’allenamento.

N.B.: è facile intuire come queste esercitazioni richiedono un elevato livello d’attenzione da parte dei giocatori; l’aspetto emozionale gioca un ruolo rilevante nella percezione cosciente dell’azione, quindi maggiore è il divertimento e la motivazione e maggiore sarà l’effetto allenante di queste proposte.

Esiste un legame tra la prevenzione degli infortuni e coordinazione?

Attualmente non è possibile dare una risposta soddisfacente in base ai risultati delle evidenze scientifiche, perché le ricerche in questo ambito sono troppo poche. È però ragionevole pensare che un patrimonio motorio vasto e differenziato (in cui la capacità coordinative hanno un ruolo significativo) metta il calciatore nelle condizioni di trovarsi raramente in situazioni in cui “sia impreparato” e quindi andar difficilmente incontro ad infortuni.

Ai seguenti link, puoi leggere i 2 articoli specifici dedicati all’allenamento delle capacità coordinative nelle varie fasce d’età:

Approfondimenti bibliografici

Autore: Melli Luca allenatore Scuola calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

 

 

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