Mezzi d’allenamento a caratteristiche “miste”: il Passaggio strutturato

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Nei precedenti post abbiamo chiarito che l’allenamento atletico Specifico deve essere effettuato necessariamente tramite minipartite (perché non sarebbe possibile riprodurre a secco le variabili atletiche del modello funzionale del calcio); le variabili di questi mezzi consentirebbero di agire in maniera intensiva ed estensiva sull’aspetto metabolico della performance.

Abbiamo anche chiarito come l’allenamento atletico Generale debba essere dedicato ai presupposti della performance calcistica (potenza aerobica, muscolare, prevenzione infortuni), quindi allenabile generalmente senza palla, ma con criteri che raggiungano una certa specificità per il modello funzionale del calcio. Tra questi mezzi ne ricordiamo alcuni (come quelli dedicati allo sviluppo dell’RSA) che hanno caratteristiche miste, cioè sono in grado di stimolare sia le componenti Aerobiche che Neuromuscolari come il Passaggio strutturato.

ESERCITAZIONE DI BASE

La struttura di base è il classico esercizio di “dai e vai dietro la fila opposta”; ogni volta che si passa la palla si effettua la struttura alla destra dell’area di passaggio (vedi figura sopra) senza palla e si corre dietro alla fila opposta. Nell’esercitazione di esempio (vedi figure sopra e sotto) sono stati inseriti uno slalom tra coni e una corsa tra ostacoli bassi.

Questa esercitazione, che può sembrare banale, può diventare con le giuste varianti (relative al N° di giocatori, distanze e strutture esercitative) un mezzo che allena l’esplosività, o la rapidità o l’RSA o le componenti metaboliche con applicazione tecnica del passaggio. Ogni esercitazione prevede (in base agli obiettivi fisiologici che si vogliono ottenere) l’organizzazione in più serie di diversa durata, durante le quali i passaggi devono essere fatti in continuazione (1 o 2 tocchi); è praticamente la velocità della palla a determinare la tempistica con la quale l’atleta effettua le strutture esercitative (cioè i minicircuiti alla destra della zona di passaggio).

VARIANTI PER LA RAPIDITA’

L’esecuzione della variante per la rapidità parte dal presupposto che ogni struttura esercitativa debba contenere elementi (percorsi o minicircuiti) di caratteristiche gia apprese; in altre parole, si lavora sulla Rapidità in maniera globale. Nella figura sotto è rappresentata una variante nella quale le 2 strutture sono formate l’una da dei cambi di direzione a 90° e l’altra da uno slalom tra paletti. È necessario che abbiano gia appreso questi movimenti in maniera analitica per effettuarli con la giusta modalità esecutiva.

  • N° giocatori: minimo 10, massimo 14.
  • Durata ogni serie: da 1’ a 1’20” (durata tale da far effettuare almeno 6 ripetizioni per serie alla massima intensità). Recupero 30”-1’ tra le serie. Da 6 a 10 serie.
  • Distanza: 10-15m.

È evidente che questo tipo di variante non sollecita solo la rapidità, ma anche l’aspetto metabolico (aerobico e anaerobico alattacido), quindi è da considerarsi una casistica con aspetto allenante misto, con prevalenza della rapidità. Le varianti (N° giocatori, distanze, ecc.) sopra riportate sono indicative; probabilmente solo dopo diverse sedute l’allenatore/preparatore riuscirà a trovare i giusti parametri. L’aspetto più importante è che ogni volta che si effettua la struttura esercitativa l’atleta sia in grado di effettuarla alla massima velocità esecutiva senza che la fatica rallenti eccessivamente l’esecuzione. Ovviamente è una seduta da inserire nella parte centrale della settimana, perché nella parte finale della stessa sono da preferire sedute di rapidità con pause più ampie (quindi più intense) e numeri di ripetizioni inferiori.

VARIANTI PER L’ESPLOSIVITA’

Le strutture esercitative proposte per lo sviluppo dell’esplosività sono rappresentate da balzi di varia natura; nella figura sotto sono rappresentati dei salti reattivi in elevazione (è possibile inserire anche dei salti in estensione), in una struttura con 1 toccata e nell’altra con 2 toccate tra ogni ostacolino. Anche i questo caso, sono da proporre ad atleti sufficientemente maturi da effettuare tutte le serie di balzi nella maniera corretta dal punto di vista esecutivo

  • N° giocatori: minimo 12, massimo 16.
  • Durata ogni serie: da 1’ a 1’20” (durata tale da far effettuare almeno 8 ripetizioni per serie alla massima intensità). Recupero 30”-1’ tra le serie. Da 4 a 6 serie.
  • Distanza: 10m.

È evidente che le strutture esercitative siano costruite in maniera tale da effettuare balzi (siano essi in elevazione o in estensione) di intensità non eccessiva, perché il volume raggiunto può essere particolarmente elevato. Inoltre è consigliabile variare di serie in serie le caratteristiche dei salti in maniera tale da dare un aspetto multilaterale al mezzo allenante. Viste le brevi pause tra ogni struttura di salti può essere considerato un’esercitazione mista (che allena anche le componenti metaboliche), con prevalenza dell’esplosività. Le indicazioni (N° giocatori, distanze, ecc.) sopra riportate sono indicative; probabilmente solo dopo diverse sedute l’allenatore/preparatore riuscirà a trovare i giusti parametri. L’aspetto più importante è che ogni volta che si effettua la struttura esercitativa, l’atleta sia in grado di effettuarla nella corretta tecnica esecutiva senza che la fatica ne peggiori la qualità del gesto. È consigliabile effettuarla nei periodi preparatori o durante la parte centrale della settimana (in maniera che induca modesti livelli di affaticamento).

VARIANTI PER LA POTENZA AEROBICA

Allenare la potenza aerobica con questo mezzo è particolarmente difficile, anche se per i giocatori può essere più motivante rispetto ai metodi a secco. Le difficoltà che si possono incontrare consistono nel fatto che le variabili che influenzano l’intensità dell’esercitazione sono parecchie: la distanza tra le file, il N° di giocatori, l’intensità/precisione con la quale vengono fatti i passaggi (compresa la superficie di gioco), ecc.

Per questo motivo è ancor più difficile individuare i parametri (N° giocatori, distanze, ecc.) di questo tipo di esercitazione. È ovvio quindi che si deve procedere per “prove ed errori” affidandosi alla Percezione dello sforzo (RPE) per avere un’idea di quale possa l’entità del carico metabolico; nonostante ciò, le indicazioni grazie alla RPE sarebbero comunque sommarie, ma in alcune categorie od età sufficienti. Discorso differente sarebbe invece se si avesse a disposizione un GPS (con campionamento ad almeno 5 Hz) e la possibilità di avere i dati di Potenza Metabolica prodotta sistemati nella tavola sinottica. In questo caso si potrebbe avere con una buon’approssimazione il carico esterno dell’esercitazione e i dati elaborati dal GPS potrebbero fornire indicazioni sulla ripetibilità dell’esercitazione nel corso dell’allenamento e delle sedute d’allenamento. In questi casi, un carico che nel finale di serie raggiunge un RPE compreso tra 15-18 senza compromettere la precisione del passaggio, potrebbe essere ideale per chi si affida a questa metodica di valutazione; per chi ha a disposizione il GPS invece l’intensità media richiesta per serie potrebbe essere quella di 16-17 W/Kg se si vuole effettuare un carico di Potenza Aerobica Estensiva e 18.5-20 W/Kg se si vuole effettuare un carico di Potenza Aerobica Intensiva. Per le durate ovviamente dipende dal livello/età degli atleti e dall’intensità che viene data all’esercitazione.

 

CONCLUSIONI e PRECISAZIONI

Possiamo considerare il “Passaggio strutturato” e le sue varianti come una modalità d’allenamento mista, che può essere indirizzata con le varie modifiche verso le componenti atletiche che si vogliono allenare. Rimane comunque una forma di allenamento che imprime una precisione dei carichi abbastanza sommaria che può comunque risultare utile in alcune categorie e fasce d’età. Grazie all’utilizzo del GPS invece, si possono avere indicazioni precise che permettono di fissare parametri che per determinati gruppi di calciatori (anche nelle categorie superiori) possono essere ottimali. 2 fattori molto importanti da tenere in considerazione sono:

  • La ripetibilità del carico allenante all’interno della seduta: significa che il mezzo allenante non crea affaticamenti tali da compromettere lo stimolo biologico allenante e l’esecuzione tecnica.
  • Una corretta esecuzione dell’esercizio: gli spazi dedicati al “passaggio” devono essere tali da non permettere errori nell’esecuzione; infatti un passaggio errato, al di fuori della zona d’esercitazione abbasserebbe il carico compromettendone lo stimolo allenante.

Un’ultima considerazione: per le categorie Piccoli Amici e Pulcini queste esercitazioni possono essere modificate per lavorare sulla coordinazione in abbinamento alla tecnica; è sufficiente utilizzare un numero di giocatori adeguato e sostituire la Struttura esercitativa con percorsi coordinativi o tecnici.

Autore: Melli Luca allenatore settore giovanile Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

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